
La IV edizione di Urbino e le Città del Libro si è conclusa domenica 11 giugno con la terza giornata di reading, incontri, presentazioni e con il concerto degli ottimi Ex-Otago, che hanno fatto ballare il Teatro Sanzio (pare che sia stato pure lanciato l’hashtag #aUCLsiPOGA, mentre tra palco e platea si faceva rimbalzare un pallone bianco da spiaggia).
Verranno, presto, i giorni del bilancio e dei numeri, ma questo per me è il tempo dei ricordi – tanto vicini e illuminati dalle emozioni – oltre che della riconoscenza verso chi ha reso la mia/nostra passione, e l’impegno, un festival con radici sempre più solide.
Dalla sera di giovedì 8 giugno, Urbino ha spalancato le proprie mura al Messico, agli Stati Uniti a Lisbona e al Portogallo; ha aperto i portoni di case private e di fucine alchemiche in forma di bar (ne sentirete parlare di nuovo!), ha schiuso i cancelli che custodiscono giardini che lasciano incantati; ha permesso che il festival tenesse a battesimo la DATA – Orto dell’Abbondanza, come luogo della cultura da vivere, e che “occupasse” per tre giorni il Collegio Raffaello, la Casa della Poesia, la Sala del Maniscalco… ma Urbino, soprattutto, ha onorato la propria storia infondendo coraggio al presente.
Il Liceo artistico ‘Scuola del Libro’ ha reso ancora più fattiva e concreta la collaborazione con Urbino e le Città del Libro. Gli studenti hanno presentato lavori di altissimo livello, sia con la ristampa della guida di Urbino del 1890, sia con il merchandising ispirato al festival (dai quaderni con copertina rigida al Memory letterario illustrato), sia con i corti animati realizzati dai ragazzi della sezione di Disegno animato. L’ISIA è stato un interlocutore prezioso, di nuovo e ancora, portando il confronto sull’editoria per ragazzi al centro della tavola rotonda animata dall’incontro di editori e illustratori di fama internazionale. L’Università, con i suoi oltre cinquecento anni di vita, è il nume tutelare di Urbino e le Città del Libro. L’IFG, istituto per la formazione al giornalismo, ha curato il momento della rassegna stampa culturale della domenica mattina, i suoi studenti hanno comunicato da professionisti il festival. La Biblioteca Lilliput e Caterina Di Paolo hanno offerto spazi e cuore, fantasia, entusiasmo, ai momenti dedicati ai più piccoli. Il Comune, infine e fin dall’inizio, ci ha offerto il sostegno più prezioso: quello basato sulla fiducia e la comunione di intenti.
URBINO CAPITALE DEL LIBRO, si leggeva sui totem in città: è la verità. Urbino e le Città del libro, ci è stato detto rendendoci felici, è un festival a misura d’autore e di lettore. Questo è stato possibile anche grazie allo spirito di chi ha portato il proprio contributo, ognuno a proprio modo. I volontari, certo, ma anche i tanti che per il festival hanno lavorato, non ascoltando la fatica e andando ben oltre il puro dovere, condividendo quel senso di bene comune che incarna e trasmette la cultura. Ora è difficile riuscire a ringraziare tutti, qui, uno per uno, per nome. Ma Urbino e le Città del Libro è fatto di e da persone, e i grazie che personalmente ho detto sono portatori – ufficialmente – della mia/nostra riconoscenza. Sia considerato valido anche per le imprese e gli enti che ci hanno supportato (anno per anno o per la prima volta) economicamente e come sponsor tecnici.
GRAZIE, e che #ucl18 abbia inizio!
(Per ora e ancora ripercorriamo alcuni momenti di Urbino e le Città del Libro grazie ai servizi realizzati da Tele2000.)