Non si partecipa a un festival letterario per svagarsi!

Foto scanzonata per argomento serio.
Urbino e le Città del Libro: un festival letterario nel cuore del Sito UNESCO a cura del Comune di Urbino
Siena, 24 settembre 2017 - Salone Mondiale del Turismo Città e Siti Patrimonio UNESCO 

Nel complesso di Santa Maria della Scala in piazza Duomo a Siena, immersi nella bellezza delle Città e dei Siti UNESCO in Italia e nel mondo, grazie alla volontà del Comune di Urbino, all'ottava edizione del World Turism Event si è parlato anche di Urbino e le Città del Libro. Sono intervenuti il direttore Alessio Torino e l'assessore all'istruzione e alle politiche educative del Comune di Urbino, Massimo Guidi.
Io ho avuto la possibilità di raccontare il lavoro che richiede la realizzazione di un'idea, e ho potuto condividere le mie riflessioni sul ruolo (sociale) di un festival culturale e letterario.

ALCUNI PASSAGGI DEL MIO INTERVENTO

 

L’assessore alla cultura, agricoltura e rivoluzione del Comune di Urbino, il professore Vittorio Sgarbi, dichiarando il proprio sostegno all’edizione di quest’anno di Urbino e le Città del Libro ha offerto, tra gli altri, due spunti di riflessione:

Il libro è lo strumento che muove il pensiero;
Urbino è città del libro bello, per anime belle.

Il libro è il centro di Urbino e le Città del Libro – per la vocazione di Urbino, il suo passato e il presente – ma soprattutto perché vi si celebra tutto il lavoro che c’è dietro la nascita dell’oggetto libro.
Sono espressione di quest’anima di Urbino e le Città del Libro i workshop di editoria tenuti negli anni da editor e editori; lo è la tavola rotonda che in questa edizione ha visto confrontarsi editori, illustratori e autori per l’infanzia; e lo è ancora e più che mai lo spazio dedicato alla traduzione letteraria presentata ai suoi massimi livelli: a Urbino e le Città del Libro 2017, Franca Cavagnoli ha moderato un incontro con Enrico Terrinoni, traduttore pluripremiato e da anni impegnato nella sfida estrema di tradurre Finnegans Wake di Joyce. Per la qualità espressa e nonostante la specificità del tema o la complessità dell’argomento (il Wake è un’opera che si traduce 5 o 6 righe alla volta, intesa come giornata di lavoro e poi magari su quelle stesse righe si hanno pure ripensamenti) l’incontro ha ottenuto l’attenzione anche di un pubblico non specializzato, affascinato dalla complessità creativa del lavoro del traduttore.
Perché il libro è lo strumento che muove il pensiero, verissimo, ma la qualità è imprescindibile affinché questo si realizzi.

“Non leggete per diletto” è l’esortazione a cui sono più legata, e nel tessere i fili che compongono la tela di Urbino e le Città del Libro viene tenuta più che mai presente.

Non si legge per diletto e non si partecipa a un festival letterario per svagarsi

che è tutt’altro dall’affermare che la cultura sia e debba essere noiosa: la passione non annoia; un festival come la lettura è un viaggio appassionante che ha a che fare con il pensare. Non si può essere passivi di fronte a un libro, e realizzare un festival letterario è impossibile se non crea un legame diretto con il luogo in cui si svolge, con il luogo in cui quel viaggio di lettura e di esperienza si snoda e con chi quel territorio lo popola. Nascere, come festival, a Urbino città del libro bello è lo stimolo perfetto per rivolgerci a anime belle. E le anime più belle e più numerose che partecipano a Urbino e le Città del Libro sono i giovani. I giovani studenti e tutti i ragazzi che cercano stimoli offrendone dieci volte tanto in cambio.

Massimo Guidi, assessore all'istruzione e alle politiche educative.
Massimo Guidi, assessore all’istruzione e alle politiche educative.
Alessio Torino, dorettore del festival Urbino e le Città del Libro.
Alessio Torino, direttore del festival Urbino e le Città del Libro.
Lo stand di Urbino al Salone Mondiale del Turismo Città e Siti Patrimonio UNESCO
Lo stand di Urbino al Salone Mondiale del Turismo Città e Siti Patrimonio UNESCO.